Scudetto in bilico fino all’ultima giornata, i precedenti storici
otta serratissima in testa alla classifica di serie A a poche giornate dalla fine del massimo campionato italiano di calcio: Milan a 68 punti, Inter e Napoli a 66, più staccata la Juventus a 62 punti…


Lotta serratissima in testa alla classifica di serie A a poche giornate dalla fine del massimo campionato italiano di calcio: Milan a 68 punti, Inter e Napoli a 66, più staccata la Juventus a 62 punti. Con 18 punti in palio (ma l’Inter ha una gara da recuperare e dunque 21 punti sulla carta) tutto può ancora succedere, visto che le tre battistrada sembrano soffrire tutte e tre della sindrome della capolista, facendosi a turno rimontare il vantaggio e mancando a ripetizione l’allungo decisivo verso la conquista dello scudetto. Forse ciò in parte è dovuto al fatto che tutti e tre gli allenatori non hanno mai vinto uno scudetto: per questo Allegri in fondo ci crede ancora a poterle scavalcare tutte…
Ci sono infatti alcuni precedenti storici che sono rimasti negli annali del calcio, in cui ci sono state clamorose rimonte e scudetti gettati al vento sul filo di lana. Andiamo a vederne qualcuno, considerando soltanto i campionati dal 2000 in poi.
La fatal Perugia
Siamo nella stagione 1999-2000. La lotta scudetto è tra la Lazio guidata da Eriksson e la Juventus allenata da Carlo Ancelotti. Con un vantaggio di ben 9 punti accumulato dai bianconeri sui rivali biancocelesti a 8 giornate dalla fine, le cose sembrano in discesa per la Juventus. Ma due sconfitte consecutive della Juventus, compreso lo scontro diretto con i rivali, danno coraggio agli uomini di Eriksson e si arriva all’ultima giornata con i bianconeri avanti di soli due punti: sul campo del Perugia diluvia e l’arbitro Collina è costretto a sospendere la gara durante l’intervallo in attesa che le condizioni del campo migliorano. La Lazio intanto gioca e vince 3-1 contro la Reggina. La partita a Perugia riprende dopo 70 minuti nonostante la pioggia incessante e le proteste dei bianconeri per l’impraticabilità del campo. Calori segna per i Grifoni, la Juventus non ha le forze per rimontare e la Lazio festeggia lo scudetto alla radio in un surreale clima di attesa allo stadio Olimpico. Una rimonta entusiasmante che resterà nella storia della squadra biancoceleste.
Le lacrime del 5 maggio
Due anni dopo, sempre la Lazio protagonista. Il campionato vede una lotta testa a testa tra l’Inter di Hector Cuper, la Juventus di Marcello Lippi e la Roma di Fabio Capello, con i giallorossi in testa nella parte centrale del campionato, e i nerazzurri sempre davanti dalla 25esima. Alla penultima giornata è ancora prima in classifica l’Inter, con un punto di vantaggio sui bianconeri e due sui giallorossi. I nerazzurri sono di scena all’Olimpico contro la Lazio tranquilla di un posto nelle coppe europee e senza il supporto del proprio pubblico, che vedeva di buon occhio lo scudetto per l’Inter piuttosto che per i rivali bianconeri – un incredibile gemellaggio pro Inter –, ma che comunque con una vittoria avrebbe centrato l’accesso alla Coppa Uefa. Succede l’incredibile: l’Inter va in vantaggio nel primo tempo per ben 2 volte, ma la Lazio pareggia alla fine del primo tempo. Al rientro dopo l’intervallo, l’Inter crolla fisicamente e mentalmente – la Juve sta vincendo 2-0 a Udine –, e perde 4-2 con un gol dell’ex-intesista Simeone che non esulta. Lo scudetto lo vince la Juve che era stata in testa da sola solamente alla ventitreesima giornata, la Roma arriva seconda scavalcando i milanesi. Le lacrime dei giocatori resteranno impresse negli occhi dei tifosi, in particolare quelle di Ronaldo il Fenomeno, in panchina, disperato.
Il primo scudetto di Conte
Non meno spettacolare nella stagione 2011-2012 fu la rimonta della Juventus di Antonio Conte che recuperò ben 4 punti al Milan capolista e in fuga, raggiunto e superato a sei giornate dalla fine. Tanti ricorderanno il famoso gol di Muntari non dato – oggi con la goal-line technology non accadrebbe – e quel pareggio per 1-1 a San Siro diede forza e convinzione ai bianconeri che iniziarono così il loro decennale dominio in Serie A. Tuttavia, questo episodio avvenne quando le due squadre erano ancora appaiate in testa alla classifica, alla 25esima giornata: il Milan di Allegri dopo quel pareggio andò in fuga nelle successive giornate per poi dilapidare il vantaggio di 4 punti con il pareggio di Catania e perdendo in casa con la Fiorentina la domenica dopo, e definitivamente arrendersi perdendo il derby alla penultima giornata.